Rocca Imperiale
(CS)
Il Paese
della
Poesia
a cura di Pietrino Pischedda
Rocca Imperiale non è il Paese dei Balocchi ma Il Paese della Poesia, il cui Castello Svevo ogni anno si reincanta come per magia, perché in esso aleggia la Musa che dall’alto ammanta il Borgo intero ornandolo di parole che suonano Poesia.
Questo villaggio, arroccato ai piedi del superbo Maniero, nelle sue vie strette e lastricate dà l’idea di un Santuario a cielo aperto, in cui il pellegrin che passa si sofferma di tanto in tanto a leggere e meditare le parole scolpite sulle stèle delle facciate delle case, a nome e ricordo di Poeti Nostrani, antichi e attuali.
Dall’alto della Rocca fino al Mare si inseguono vivide e divine le parole di migliaia di Poeti che si gloriano dell’alloro poetico ricevuto dalle mani del grande ispiratore e artefice de Il Federiciano, Giuseppe Aletti.
Io non ho più parole per narrare le meraviglie di Codesto Paese, perché ogni volta che mi accingo a parlarne rimango incantato e mi si spezza il sentire, che si annulla nella realtà beatificante del vedere.
È impressionante, infatti, vedere Piazza d’Armi, all’interno del Castello, gremita all’inverosimile di Innamorati della Poesia, accompagnati come a festa di nozze da parenti e amici che incoraggiano e plaudono.
La Poesia qui, in questa contrada calabra bagnata dal Mar Jonio, ci avverte che non è morta e non è fantasia ma è una Persona che vive e si eterna nella continuità senza fine dei suoi Cultori, che sono i Poeti di ieri e di oggi