FEDERICIANO IX
Rocca Imperiale 18 – 26 agosto 2017
È la seconda volta che partecipo al Festival della Poesia egregiamente organizzato da Aletti Editore e dal suo Staff, compreso il piccolo Carlo, il quale, come il padre Giuseppe, promette bene in fatto di manager della sezione “Germogli”.
Chissà perché, ma stavolta ho sentito più vivo e familiare questo incontro di tanti poeti venuti da ogni parte d’Italia.
Mi sono emozionato come un bambino, quando Giuseppe Aletti, amico carissimo di “vecchia” data, ha rievocato la nascita della Rivista Orizzonti, alla cui realizzazione è stato importante anche il mio contributo nel lontano 1994.
Non so come ringraziare Giuseppe per l’elogio che ha fatto di me davanti al Sindaco e al vice Sindaco di Rocca Imperiale.
La Poesia anche quest’anno ci ha unito e ci ha sollecitato a coltivarla intensamente senza mai stancarci. Essa è vita ed è ispiratrice di alti sentimenti di fratellanza e di amore.
Il Paese della Poesia, Rocca Imperiale, nelle vie lastricate che s’inerpicano fino al Castello che sorveglia come Nume tutelare il borgo sottostante, è ormai diventato il Sacrario ideale e reale, dove la Parola poetica è stampata sulle facciate delle case e aleggia e profuma al pari dei limoni, copiosamente presenti in questa contrada.
Rientrato a Roma nel primo pomeriggio, sento ancora risuonare i versi declamati dai Poeti Federiciani in Piazza d’Armi all’interno del Castello. Risento pure la mia voce mentre proclama quelle parole che sanno di poesia.
Tutto il Borgo ormai, dalla possente Fortezza alla Marina, canta poesia.
Tutto merito di quel giovane che io conosco da tempo e che fa grande e importante la Poesia, Giuseppe Aletti.
Io sono tra i chiamati della prima ora (20 agosto).