In Val Pusteria: riflessioni di Pietrino Pischedda
In Val Pusteria
23 . 31 luglio 2012
(Riflessioni a caldo)
C’è chi d’estate ama il mare e chi la montagna; ma c’è anche chi ama entrambe le cose.
Per me nessuna distinzione. Il mare mi ha sempre appassionato fin da bambino, forse perché era l’unica realtà a me più vicina.
Divenuto adulto e quindi autonomo, ho iniziato a uscire dalla mia bellissima isola, a conoscere altre compagini naturali e a contemplare dalle vette dei monti i boschi, i fiumi, i laghi, le città e persino lo stesso mare, che sempre accarezza e lenisce le mie inquietudini.
Superare i 2000 m, dopo aver percorso sentieri impervi, non è impossibile, anche se faticoso. Ѐ una fatica che dà un valore aggiunto e appagante.
Mai avevo provato l’esperienza dell’altitudine in maniera così inebriante come quest’anno.
Lasciare anche solo per una settimana la città e i problemi legati alla quotidianità della vita, per vivere un momento di silenzio e interiorità ad alta quota, è bello e consolatorio.
La Val Pusteria mi ha dato sensazioni uniche e rare. Queste vallate, intrise del profumo delle mele, che di filare in filare ti salutano appena ti presenti, sono avvolte e protette dalle Dolomiti.
Dalla stanza d’albergo vedevo vicino lo schienale verde e roccioso di quella catena che lambisce le nuvole e sembra toccare il cielo.
Percorrendo a piedi i sentieri di montagna avvertivo attorno a me il silenzio della natura interrotto di tanto in tanto dal fluttuare delle acque limpide e luccicanti che scendono a valle. Man mano che camminavo la mia Natura umano-terrena si compenetrava in quella divina datrice di tanta bellezza.
A 2270 m, la visione e la contemplazione del grande Lago della Siromba (Große Seefeld See), circondato da ripide fiancate, hanno confermato il mio sì incondizionato per la Natura.
(Pietrino Pischedda)